Testa rasata, giubbotto oro metallizzato, jeans e scarpe rigorosamente da tennis.
Così, spavaldo, si presenta sul  palco il Vasco nuovo.
L’uomo dei cambiamenti oltre la  “fine del millennio” sprigiona un’energia incredibile.
Concerto decisamente rock, rock  duro e puro, lontano dal facile consenso.
Dimenticate il juke box: non è  una carrellata di successi, le grandi immancabili hit come “Sally”,  “Siamo solo noi”, “Senza parole” e “Vita spericolata” sono nei  bis.
All’interno della scaletta, con  un senso ben preciso, il Kom(andante) trasmette l’evoluzione musicale, e non  solo, che lo ha portato a essere quello che è oggi. Un duro.
Nel nuovo sound heavy  oriented di Vasco, cambiamenti anche nella band:           
accanto agli storici Stef  Burns, alla chitarra, e Claudio Golinelli (Il Gallo), al basso, la sezione  ritmica si completa con due new entry: 
Vince Pastano, alla chitarra e  Will Hunt , lo straordinario batterista preso in prestito dagli  Evanescence.
Il resto della band, “la  migliore al mondo”, sono tutti volti noti e stranoti: 
Alberto Rocchetti alle  tastiere, Frank Nemola alla tromba, Andrea Innesto (Cucchia) al sax e cori e,  unica donna, Clara Moroni, la Ferrari del rock ai cori.
Parte a bomba con “Gli spari  sopra” e finisce con “Liberi liberi”. 
Potente ed emozionante: da  “C’è chi dice no” a “Cambia – menti”, da “Stupendo” a “Vivere non è facile” a  “Dannate nuvole”, da “Muoviti” a “Come stai” a “Manifesto futurista della nuova  umanità”.  
In tutto 27 brani per uno show di  circa due ore e mezza nel quale resistono alcuni ripescaggi del passato, come  “La strega” e “Sballi ravvicinati del terzo tipo” (autentica sorpresa per  i fan) e un medley rock di puro godimento (include “Delusa” e “Asilo  republic”).
Imprescindibile, irrinunciabile,  immancabile la chiusura con “Albachiara”
“Qui si fa la storia”
Un nuovo corso   per  un Vasco nuovo..ma la storia continua. 
Da quel 1990  sempre e solo sold out in tutti gli  stadi  dove “noi  portiamo un po’ di  gioia”  e si condividono emozioni  ‘stravissute straviziate’; le ‘sensazioni forti’ che solo Vasco sa  dare ..In una grande “festa laica di comunione e liberazione”,  come si diverte a definire lui un suo concerto.
3+4, 7 Concerti 7  Eventi
Tre date consecutive allo stadio  Olimpico di ROMA non le ha fatte nessuno prima di lui
Quattro a S. Siro  Milano prima  di lui..solo lui , nel 2011.
Con i tre concerti  romani ‘014,   per  Vasco saranno 16 volte a ROMA, le prime 2 al Flaminio (’90, 93), dal  1996 all’Olimpico (’99, 2001,’04, doppio ’07,’08.’,011)
Con le quattro date milanesi,  saranno invece 21 volte a MILANO , stadio S.Siro, legame indissolubile  con La Scala del Rock dal 1990 (’95 doppio,’96,’03 triplo record, doppi ’04, ’07  e ‘08, quattro ‘011).
Il terzo piu’ grande stadio  d’Italia a TORINO, con le 4 date consecutive del Live Kom ‘013, ha  ospitato Vasco per 17 volte: dall’89 doppio Comunale, al Delle Alpi ’91,  ’93,’96,doppio ’99,’01,’05,’07,doppio ’08, fino al quadruplo stadio Olimpico di  un anno fa.
Live Kom ‘014,  all’insegna dei cambiamenti anche per quanto riguarda il palco.
La scenografia è  caratterizzata da 2 gigantesche “V” di cui la più grande ha un ingombro di 23,5  x 16,5 mt mentre quella più piccola misura 24 x 9,5 mt. 
La  superficie pari a 800 mq. La larghezza totale del fronte palco è di 80 mt  per una profondità di 24 mt. L’altezza dal suolo misura 20,5 mt.
Una  passerella a forma di “V” entra nel pubblico del prato, per la gioia dei fan  che ci stanno lungo tutti i lati e addirittura dentro! Si sviluppa lungo 51 mt  lineari e ricopre una superficie di 140 mq. 
Le pedane  musicisti coprono una superficie di 55 mq.  
3  Schermi, nella realizzazione dei vari elementi scenici sono stati utilizzati  ben 3 tipologie diverse di video per un totale di 337 mq.
Le luci,  tecnologie sempre all’avanguardia , tra led e giochi di laser.
 

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