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ph RICCARDO SARTI
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Quello che fa più male è rendersi conto di avere amato una persona che, in realtà non è mai esistita. (Anonimo)
Quante volte mi hai dato dell’egoista perché ho scelto di non annullare i miei bisogni rassegnandomi al tuo egoismo. (Massimo Bisotti)
Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io. (F.Nietzsche)
Innamorati di chi ha colto in te un’opportunità senza abusare delle tue fragilità. (Stefania Vitelli)
Avevamo un sacco di cose in comune, io lo amavo e lui amava sé stesso. (Shelley Winters)
Per ridere veramente, devi essere in grado di sopportare il tuo dolore e giocare con esso. (Charlie Chaplin)
"Penso che non ci sia modo migliore che comunicare un dolore attraverso la risata, in modo da poterlo comprendere ancora più in profondità per poi attuare un distacco e liberarsene. E così tra una risata e una lacrima, una canzone ed un’altra risultando un vero e proprio One Woman Show, si viene catapultati dentro il mondo della protagonista, un mondo variopinto, ricco di colpi di scena e profonde riflessioni sulla sua vita" (Stefania Paternò)
Stefania Paternò, con il suo spettacolo Briciole, gira
l’Italia per parlare di violenza fisica e psicologica.
Briciole è un monologo brillante che pone l’attenzione
sulle relazioni tossiche e in modo particolare sul narcisismo patologico. Lo spettacolo
nasce con l’intento di far sorridere il pubblico e di fargli esorcizzare un dolore
attraverso il sorriso. Ne parliamo direttamente con la protagonista.
Stefania, hai dichiarato che non c’è modo migliore che comunicare un
dolore attraverso la risata. Perché?
R. Perché attraverso la risata si riesce a mostrare il lato
più divertente del dolore, in modo da poterlo esorcizzare e poterlo vivere con
maggiore distacco. Amo molto questo
linguaggio comunicativo, ho sempre affrontato i miei drammi con una giusta dose
di autoironia, per cercare di alleggerirli e affrontarli con maggiore lucidità,
ovviamente non è sempre possibile, tante volte la vita ti obbliga a fare prima
un percorso doloroso, a provare sentimenti contrastanti, che vanno dall’odio,
alla rabbia, alla paura, alla tristezza, alla depressione, e così dopo averli
interiorizzati, dopo aver attraversato la tempesta ecco che arriva l’arcobaleno
e per me è sempre arrivato con la risata. Pensate al film “La vita è bella” di
Roberto Benigni, in grado di trasmetterci l’orrore dell’Olocausto attraverso il
sorriso, questo film ci insegna che la felicità a volte, è nel nostro modo di
vedere la vita, di accettare e affrontare le avversità, un sorriso in faccia
alla morte. Recentemente ho letto questa bellissima frase: “Quando si riesce ad
alternare umorismo e malinconia si ha successo, ma quando le stesse cose sono
nel contempo divertenti e malinconiche è semplicemente meraviglioso”.