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martedì 12 febbraio 2019

"Priscilla La Regina del Deserto”, il musical, recensione e curtain call


"Priscilla La Regina del Deserto”, il musical, è tornato. Ed è tornato in grande spolvero, con tutti i suoi 500 costumi, la scarpa con il tacco gigantesca, le Divas che scendono dal graticcio ed un’orchestra dal vivo con tutti i sacri crismi: ma soprattutto è tornato il bus rosa, in tutta la sua interezza.

Con lustrini e paillettes. Una rivista in piena regola, un musical australiano, tratto da un film che musical non era, che da anni miete successi in tutto il mondo.
Bello vedere la versione completa in tutto. L’ultima edizione, seppur con ottimi intrepreti, era un po’ desolante, nel suo ridimensionamento.
IL CURTAIN CALL



Ora ritroviamo la spettacolarità ed il palco degli Arcimboldi, con la sua acustica ed il suo spazio, non può che renderne merito.
Un viaggio, quello del bus Priscilla, un on the road fuori e dentro di sé per tre amici, differenti tra loro, che si muovono nel deserto alla ricerca, come in ogni trip che si rispetti, di se stessi, prima che di altro.

E si troveranno e si ri-troveranno alla fine della strada (se strada si può chiamare un deserto dove si possono investire canguri, koala – il wwf si potrebbe alterare-, e teletubbies – evviva, prendiamo anche la mira-).

Come il pubblico ritroverà 25 successi, tutti in inglese, tra cui "I Will Survive"; "Finally"; "It's Raining Men" e "Go West", interpretati da un cast di altissimo livello.
Se nella serata a cui ho assistito il ruolo di Adam/Felicia è stato interpretato da Pedro Gonzales (davvero bravo e con un’enorme responsabilità, quella di sostituire Mirko Ranù, infortunato al dito del piede), al quale il pubblico ha tributato grandi applausi, non avevamo dubbi sul ritorno di Cristian Ruiz, che avevamo già trovato nella precedente versione, come Tick/Mitzi: unico padre del gruppo, commuove la sua ricerca interiore di paternità e l’abbraccio finale con il figlio strappa più di una lacrima.

La fulgente apertura mentale del piccolo, che risponde un deciso “no!”, quando gli viene chiesto: “Ti dispiacerebbe se papà trovasse un fidanzato?” è una catartica liberazione sia per Tick che per il pubblico. La mancanza di sovrastrutture dei bambini salverà il mondo.

Personalmente, non avevo dubbi anche sulla new entry Manuel Frattini (cliccate per intervista): uno dei più grandi professionisti del settore, Manuel, che ha scritto la storia del musical in Italia, diverte quando cita “Una volta credevo alle fate” e convince con la sua Bernadette matura, misurata ed a tratti, istintiva.
Un personaggio non facile, che scrolla di dosso a Frattini l’etichetta di “folletto del musical” e che è stato costruito con cura e certosina attenzione: l’essere nato ballerino di Manuel, disegna sul ruolo delle movenze eleganti e la vocalità pacata e le controscene calibrate cancellano quell’abbattimento della quarta parete e quello strizzare l’occhio al pubblico che caratterizzavano in precedenza i ruoli interpretati. Diversa dalla straordinaria performance di Simone Leonardi, anche la Bernadette di Frattini piace e strappa risate ed applausi a scena aperta. Complimenti anche a Manuel per il fisico invidiabile.

Ottima resa anche degli altri interpreti dello show, dal “gentiluomo di campagna” Stefano De Bernardin come Bob, alla Shirley di Alessia Punzo (a cui sono state cancellate le male parole), o Lucina Scarpolini come Marion.

Un plauso alle vocalità delle tre deus ex machina o coro greco, Divas (Arianna Bertelli - Diva 1, che è anche Cynthia, Natascia Fonzetti ed Alice Grasso), che danno quel tocco ancora più glamour allo spettacolo.

Non solo messaggio ed ottimi interpreti: la ritrovata spettacolarità, l’attualizzazione del testo da parte del regista italiano Matteo Gastaldo (la citazione di XFactor è assolutamente nuova) ed i brani già citati, rendono Priscilla uno spettacolo irrinunciabile per tutti.

Mi piace sottolineare la presenza su Milano di due musical di rilievo, entrambe con la band dal vivo: We will rock you (ancora questa settimana al Ciak) e Priscilla agli Arcimboldi, accompagnati dall’orchestra, fanno ben sperare per il futuro di questo genere, sia a livello di sforzo produttivo, sia a livello di risposta di pubblico.

Quando lo spettacolo c’è e vale, la gente risponde.

Portate con tranquillità i più piccoli a Priscilla: qualche parolaccia (perché, in tv, a scuola o per strada non se ne sentono?) non potrà offuscare il divertimento, i colori, la musica e soprattutto il messaggio di amore, che questo spettacolo sa portare avanti così bene da tanti anni.

Andate alla fermata degli Arcimboldi e montate sul bus: i biglietti sono in vendita su
www.priscillailmusical.it 
(dove troverete anche tutte le prossime fermate)


Cast

Manuel Frattini - Bernadette
Mirko Ranù - Adam/Felicia
Christian Ruiz - Tick/Mitzi
Stefano De Bernardin - Bob
Arianna Bertelli - Diva 1/Cynthia
Natascia Fonzetti - Diva 2
Alice Grasso - Diva 3
Lucina Scarpolini - Marion
Alessia Punzo - Shirley
Simone Nocerino - Young Bernadette/Ensemble/Dance Captain
Salvatore Maio - Ensemble/cover Tick/Frank
Jacopo Bruno - Ensemble/Farrah
Robert Abotsie Ediogu - Ensemble/Jimmy
Andrea Riva - Ensemble/Prete/Cover Bob
Simone Aliprandi - Ensemble
Lorenzo Pagani - Ensemble
Marco Ventrella - Ensemble
Maira Albano - Swing/Cover
Matteo Perin - Swing/Cover

LE MUSICHE
• It’s Raining Men scritta da Paul Jabara e Paul Shaffe
• What’s Love Got To Do With It scritta da Terry Britten and Graham Lyle
• I Say A Little Prayer scritta da Hal David e But Bacharach
• Don’t Leave Me This Way scritta da Kenneth Gamble, Leon Huff e Cary Grant Gilbert
• Material Girl scritta da Peter Brown e Robert Rans
• Go West scritta da Henri Belolo, Jacques Morali e Victor Willis
• Holiday scritta da Lisa Stevens e Curtis Hudson
• Like A Virgin scritta da Tom Kelly e Bill Steinberg
• I Love The Nightlife scritta da Alicia Bridges e Susan Hutcheson
• True Colours scritta da Tom Kelly e Billy Steinberg
• Follie! Delirio Vano E Questo! Sempre Libera (La Traviata) di Giuseppe Verdi
• Color My World scritta da Tony Hatch e Yvonne J. Harvey
• I Will Survive scritta da Frederick J. Perren e Dino Fekaris
• Thank God I’m A Country Boy scritta da John Martin Sommers
• A Fine Romance scritta da Martine Monroe, Dorothy Fields e Jarome Kern
• Shake Your Groove Thing scritta da Frederick J.Perren e Dino Fekaris
• Pop Muzik scritta da Robin Scott
• Girls Just Want To Have Fun scritta da Robert Hazard
• The Good, The Bad And The Ugly di Ennio Morricone
• Hot Stuff scritta da Pete Bellotte, Keith Forsey e Harold Faltermeier
• MacArthur Park scritta da Jimmy Webb
• Boogie Wonderland scritta da John Lind e Allee Willis
• The Morning After scritta da Joel Hirschhorn e Al Kasha
• Always On My Mind scritta da Mark James, Wayne Thompson e Johnny Christopher
• Like A Prayer scritta da Patrick Leonard e Madonna Ciccone
• We Belong scritta da Daniel Navarro e David Eric Lowen
• Finally scritta da CeCe Peniston, E.L.Linnear, Rodney Kay Jackson, Felipe Trio Delgado

IL TOUR

BERGAMO 15 dicembre BRESCIA 22-23 dicembre BOLOGNA 29-30-31 dicembre

ANCONA 3-4-5-6 gennaio BARI 12-13 gennaio FIRENZE 18-19-20 gennaio

PADOVA 25-26-27 gennaio TORINO 1-2-3 febbraio MILANO dal 7 febbraio al 3 marzo

ROMA dal 7 al 31 marzo NAPOLI dal 5 al 14 aprile

CREDITS
di Stephan Elliott e Allan Scott

Regia di Simon Phillips

Regia italiana di Matteo Gastaldo

Direzione musicale di Fabio Serri

Una Produzione All Entertainment








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