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mercoledì 15 luglio 2020

Mamme di coraggio: lettere come carezze a figli che non ci sono più


La speranza è linfa vitale. Soprattutto in questo tempo. È necessaria. Come lo sono sia il cuore che il coraggio.

Noi siamo ripartite da qui. Siamo un gruppo di mamme e scriviamo di coraggio per tendere la mano ad altre mamme.

Siamo Barbara (ho usato il mio secondo nome nel libro, ma sarei io), Giovanna, Laura, Paola, Stefania e Stefy e siamo di Firenze, Amatrice e Mantova ed assieme abbiamo scritto lettere ai figli e figlie che non ci sono più, raccolte in un libro "Lettere senza confini", (Edizioni Adv) curato da Gaia Simonetti.

Tutto è partito da Firenze in un freddo pomeriggio che preludeva all'inverno- il libro è arrivato anche in Francia, Svezia e Australia- con la condivisione del dolore davanti ad una tazzina di caffè nero come il tunnel in cui vagavamo alla ricerca della luce.


Oggi il coraggio è un "ingrediente " che serve in dose doppia. Noi lo abbiamo unito alla forza di ripartire.

Ci sono giorni in cui la parola fine mette un doloroso punto nell’anima. È un punto marcato, che oltrepassa il foglio, così come trapassa il cuore. Altri, invece, con la complicità del tempo si caricano di speranza e di voglia di ripartire e modificano il viversi addosso in primi passi per riprendere a esistere.

“Lettere senza confini” parte da una base, l’amore che prende forma nelle lettere di genitori rivolte ai figli scomparsi. Non parlano troppo al passato, usano anche il futuro e cercano di ripartire. Si volgono indietro, si soffermano, poi vanno avanti. Ma come è possibile, se sono inghiottite da un tunnel stretto, senza uscita? Eppure prende forma qualcosa che, come un faro, illumina i passi e fa camminare di nuovo. Qualcosa che può rinascere grazie al ricordo.

Sono lettere che, oltrepassando la dimensione temporale, superano ogni dimensione per raccontare lo scorrere della vita, il suo incedere a passi lenti, poi più spediti. Il libro è stato definito dal Presidente Mattarella “una lezione di vita”.

Abbiamo imparato ad ascoltare il cuore, la sua voce, il suo pianto. I nostri figli sono scomparsi in incidenti stradali, per violenza stradale (incidente causato da persona sotto effetto di droga e alcol), vittima di femminicidio, con il terremoto di Amatrice.

Oltre al libro, leggiamo le nostre lettere in video-call per dar voce al nostro coraggio in questo tempo in salita. Vogliamo cosi tendere la mano ad altre mamme, che come noi si trovano un macigno nel cammino di ogni giorno. Raccontiamo come abbiamo ripreso a vivere.
Eravamo su un crinale. O di qua o di là.
Oggi "doniamo" un messaggio di coraggio ad altre mamme, che come noi sono chiamate ad affrontare una prova dura della vita.



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