Nel cinquantesimo anniversario della nascita del Movimento LGBT (giugno 1969, New York, Greenwich Village) debutta, finalmente, in Italia The Boys In The Band, l’opera teatrale del commediografo americano Mart Crowley, diventata manifesto del Movimento stesso.
Pietra miliare della storia del teatro, questo testo viene per la prima volta proposto al pubblico italiano grazie alla traduzione e all’adattamento di Costantino della Gherardesca che lo produce accanto a Giorgio Bozzo, il regista.
Per l'occasione ho intervistato per voi Gabrio Gentilini, che in scena sarà Donald.
Bentornato in teatro, Gabrio! Cosa vuol dire per te essere parte di questo spettacolo?
Sono molto emozionato e felice di debuttare nella prima versione italiana di “The Boys in The Band”. È un vero privilegio per un attore confrontarsi con un'opera come questa. Affrontarne la tematica LGBT, soprattutto oggi, è poi così importante che è un onore per me potere portare al pubblico italiano il messaggio scritto da Mart Crowley nel 1968, l’anno precedente all’inizio delle lotte di liberazione del movimento gay.
La pièce, infatti, ci offre la possibilità di cogliere cosa significasse essere omosessuale in quel periodo storico e di ricordare come le pressioni sociali sui gay fossero così forti da trasformarsi quasi inevitabilmente in nevrosi e depressioni mentali.
Qual è il messaggio di questo testo?
Quello che si legge attraverso i personaggi di questa storia sono appunto gli effetti che ha la "non accettazione" di sé e del resto del mondo sull'essere umano. Da allora tanta strada è stata fatta e, seppur le condizioni in termini di diritti e tutela della comunità LGBT da parte della società siano notevolmente migliorate, rimane ancora tantissimo lavoro da fare. Sono ancora troppi i gravi fatti di cronaca a cui assistiamo quotidianamente in tutto il mondo. Si può forse dire che sia aumentata una consapevolezza globale nei confronti della diversità (che per me appartiene ad ognuno di noi, in quanto ognuno di noi è unico a se stesso e quindi diverso da tutti, ma pur sempre meritevole di eguale diritti) ma che la volontà di opprimere l'essere umano e i suoi diritti, sia sempre ancora molto forte. C'è ancora tanto da difendere e ancor di più da conquistare.
Quali sono le peculiarità della versione italiana?
La versione italiana di Costantino della Gherardesca e Gorgio Bozzo, pur essendo totalmente nuova, mantiene viva l’ironia spietata e il ritmo serrato dell’originale di Broadway e sono sicuro che farà scoprire al pubblico italiano un’opera troppo poco conosciuta nel nostro Paese. In America si tratta di una pietra miliare del teatro, in quanto prima opera a tematica gay portata in scena e poi sul grande schermo. L’occasione del debutto italiano sono proprio i 50 anni della nascita del movimento LGBT e quindi il messaggio prende ancora più forza da questa importante ricorrenza.
Due parole sul tuo personaggio...
Il mio personaggio, Donald, è un ragazzo americano di 28 anni, amante della lettura e che si mantiene facendo l’inserviente, pur proveniendo da una famiglia borghese con cui vive negli Hamptons. Da qualche tempo è tormentato da un costante senso di fallimento in ogni aspetto della sua vita. Va dall'analista e prende ansiolitici, cosa abbastanza frequente tra la popolazione americana di quegli anni. Nei weekend torna a Manhattan come ospite del suo amico Michael, con cui ha un rapporto molto intimo e fraterno. E proprio da Michael, assieme ad altri amici, si troverà in occasione del compleanno di Harold. La serata vedrà un crescendo di tensione e scontri, fino a un vero e proprio gioco al massacro brutale e senza sconti. La storia è davvero molto serrata e anche divertente nelle varie battute che si susseguono; divertirà, provocherà e farà sicuramente molto riflettere il pubblico che verrà a vederlo.
Quando e dove potremo vedervi?
Il nostro debutto sarà a Milano il 13 giugno allo Spazio Teatro 89 e saremo in scena fino al 19 giugno! Vi aspettiamo numerosi. Questo testo, assieme al cast che lo porterà in scena, saprà stregarvi!
CS the Boys in the Band X INVIO by Silvia Arosio on Scribd
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