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domenica 5 marzo 2023

"Minerva e i tre desideri", una serata "scanzonata" al teatro Ideal di Varedo: recensione e curtain call

Viva la leggerezza!

Uno spettacolo che a Broadway si sarebbe definito “Off”, una deliziosa piccola commedia musicale, il classico Jukebox musical, che comprende le migliori e più famose hit dei meravigliosi anni ’60 italiani.

E forse, a giudicare dalla risposta del pubblico, anche – dico anche – di questo abbiamo bisogno: del sogno, della nostalgia e di passare due ore di leggerezza pura, riascoltando canzoni che hanno fatto la storia italiana.

Perché, diciamocelo, chi quest’anno, la mattina dopo Sanremo, ha fischiettato o cantato i brani in gara? Avete sentito il macellaio sottocasa fischiettare qualcosa delle canzoni di quest’anno, ma anche quelle degli anni scorsi?


In effetti… sarà capitato anche a voi di avere una musica in testa e sentire una specie di orchestra (e so che già la state cantando). Chissà perché, La zebra a pois, Perdono, La Voce del Silenzio, ma anche La Gatta o Tintarella di Luna sono ben note a molti, e non solo a noi boomers.

Che escano da un mangiadischi Minerva arancione o rosso, che siano nelle pubblicità, che facciano da colonna sonora alle “antiche” pellicole dal sapore di mare, o che vengano usati per i TikTok, sono brani che forse, non passano in radio, ma che davvero si riascoltano volentieri.

Ed il teatro Ideal di Varedo, ieri sera, per "Minerva e i tre desideri", è diventato una vera cassa di risonanza, e a tratti un karaoke (lo ammetto, ho canticchiato pure io, cosa che non si deve fare mai a teatro!), ha goduto di uno spettacolo “scanzonato”, come lo sono stati i tre protagonisti, che si sono divertiti a “giocare”, quanto il pubblico.

Simone De Rose, anche regista, è lo sciupafemmine solo all’apparenza, ma in realtà sensibile e puro, che con la sua presenza scenica e la sua voce pulita, ha incantato la platea.

Morena Cacciatore, la fidanzata cornuta e mazziata, ha una voce assolutamente spettacolare, mentre le fa da contraltare il Genio Marianna Cocola, dotata di una mimica, una presenza scenica ed una simpatia sul pubblico da manuale.

Un plauso a Lucio Leone, l’autore, che secondo me si è divertito quanto il cast ed il pubblico, a scrivere questo assoluto divertissement, ma con tutti i canoni giusti della scrittura teatrale.

Vivement, per dirla alla francese, questi piccoli musical che riempiono i teatri di provincia e sono esportabili ovunque: bastano tre artisti di livello, qualche oggetto di scena… ed un mangiadischi. Magari di marca Minerva (ma uno sponsor, no? Così ci mettiamo orchestra e ensemble!).

Assolutamente… geniale!

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