“Nella totale perdita di valori della gente, il teatro è un buon pozzo dove attingere.”
Con un'imprevista ed unica entrata ed uscita di scena oggi, con un eclatante coup de théâtre, nel giorno del suo 80° compleanno, in un’epoca di dolore per le sale chiuse, Gigi Proietti ha deciso di lasciarci ed abbandonare il palco per sempre.
Vero “cavallo di razza”, si è spento stanotte alle 5.30 alla clinica Margherita di Roma (ed anche qui, la citazione viene spontanea), per un attacco “de core”, quel core che era romano ed italiano insieme, quel core che si è spezzato su un ennesimo sipario abbassato.
Il più grande imperatore di Roma, l’8° Re, il Genio della lampada delle meraviglie teatrali, se fosse stato un dio (ma forse lo è stato) sarebbe stato Zeus: l’idea stessa del mattatore, l’uno plotiniano dell’artista, che, pur essendo immenso ha saputo rendere l’arte popolare ed accessibile a tutti.