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mercoledì 23 novembre 2022

MTM Teatro Litta – dal 24 novembre al 4 dicembre 2022 ALCESTI - UNA DONNA



MTM Teatro Litta – dal 24 novembre al 4 dicembre 2022

ALCESTI - UNA DONNA

da Euripide – unaMTM Ufficio Stampa

a MTM

con Beppe Salmetti, Filippo Renda, Irene Serini, Luca Oldani

Alcesti – una donna

Un accurato lavoro sulla trasformazione del testo, sulla scelta dei costumi e delle scene apocalittiche

4 attori in scena che interpreteranno 5 personaggi

62 giorni di lavoro

6 mesi di prove

Alcesti: la donna condannata a vivere

È ampiamente risaputo che l’esperienza delle rappresentazioni tragiche, per gli ateniesi, avesse un triplice valore; si inseriva in un momento della storia, probabilmente il primo, nel quale l’uomo si scontrava con la fallacia del concetto di “libertà”. La libertà era stata conquistata dagli ateniesi grazie a un senso di responsabilità e partecipazione e le rappresentazioni teatrali erano un esempio di esperienza collettiva, come il rapporto all’interno della tragedia tra eroe e coro riproduce quello tra individuo e comunità, indispensabile per la vita pubblica. riscrittura di Filippo Renda – regia Filippo Renda

con Beppe Salmetti, Filippo Renda, Irene Serini, Luca Oldani

Alcesti – una donna

Un accurato lavoro sulla trasformazione del testo, sulla scelta dei costumi e delle scene apocalittiche

4 attori in scena che interpreteranno 5 personaggi

62 giorni di lavoro

6 mesi di prove

Alcesti (in greco antico: Ἄλκηστις, Álkēstis) è una tragedia di Euripide, rappresentata probabilmente alle Dionisie del 438 a.C. (è la tragedia euripidea più antica giunta a noi).

La sua tetralogia tragica comprendeva anche le tragedie Le Cretesi, Alcmeone a Psofide e Telefo. Di solito, le tetralogie si concludevano con un dramma satiresco: in questo caso il suo posto fu occupato da una tragedia a lieto fine come Alcesti. Alcuni critici, spinti da questo particolare e da altri (ad esempio il tono un po' farsesco del personaggio di Eracle) hanno ritenuto che l'opera non fosse affatto una tragedia, ma un dramma satiresco. Altri, invece, hanno considerato il dramma come una sorta di "fiaba", in quanto Apollo, già nel prologo, ne annuncia il lieto fine.

Alcesti: la donna condannata a vivere

È ampiamente risaputo che l’esperienza delle rappresentazioni tragiche, per gli ateniesi, avesse un triplice valore; si inseriva in un momento della storia, probabilmente il primo, nel quale l’uomo si scontrava con la fallacia del concetto di “libertà”. La libertà era stata conquistata dagli ateniesi grazie a un senso di responsabilità e partecipazione e le rappresentazioni teatrali erano un esempio di esperienza collettiva, come il rapporto all’interno della tragedia tra eroe e coro riproduce quello tra individuo e comunità, indispensabile per la vita pubblica.










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