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lunedì 20 febbraio 2023

Hedwig and the angry Rosa: editoriale di Lucio Leone

 


Dai, non scherziamo, non scherziamo, su. Una guerra dietro casa, pesanti problematiche economiche, terremoti e relativo enorme carico di vittime, campi profughi allo stremo… siamo nei guai per cose molto serie e che ci tocca adesso? Archiviato Sanremo, archiviata la florofobia di Blanco come esibizione preparata a tavolino, ci tocca tornare al limone sì-limone no tra Rosa Chemical e Fedez? Seriamente? Riassunto per i distratti: nella serata conclusiva, durante la sua esibizione, il primo dei due sopracitati signori, cantante in gara con Made in Italy, condisce la sua performance coinvolgendo un suo imbarazzato amico in una serie di atti e gesti che hanno provocato:

A)     Lo sdegno dei benpensanti

B)     Un esposto dell’associazione Pro vita & Famiglia alla Procura per atti osceni

C)     Lo stigma di Renato Zero non sull’episodio in sé ma su Rosa Chemical in generale

D)     Tutte le precedenti risposte sono corrette

Nel caso siate i distratti di cui sopra e ve lo stiate chiedendo la risposta corretta è la D.

Ora, partendo dal presupposto che chi scrive è un musical-nerd di prima categoria e si occupa di musical a livello professionale, permettetemi una presa di posizione sulla vicenda.


Si sa che gli americani mi sono pubblico piuttosto attento al decoro (se avete dubbi in merito googlate la storia del capezzolino di Janet Jackson ai SuperBowl 2004 mostrato da lontano e per mezzo secondo e cosa ha portato come conseguenze), e indovinate un po’, le stesse identiche cose che hanno fatto i due italici cantanti a Sanremo 2023 oggetto dell’Esposto, sono finite in prime time durante l’esibizione di Hedwig and the angry inch ai Tony Awards 2014, il premio più prestigioso per il teatro americano, trasmesso in tutto il mondo con ascolti planetari. Senza che nessuno dicesse una parola: associazioni a difesa del decoro, della famiglia tradizionale, contrarie alle teorie evoluzionistiche.

Esemplifico: lo smorzacandela? Pronti: nel video tuttora caricato su YouTube Neil Patrick Harris nelle succinte ed eccentriche vesti del protagonista del titolo lo fa al minuto 2:37 coinvolgendo nientepopodimeno che… Sting. Sting. Quello dei Police. E del sesso tantrico. Lui. Dice: eh, ma era Sting. Sì, ma non so se l’associazione ProVita eccetera abbia creato il casus belli nello specifico perché a star sotto era Fedez e non uno col pedigree di Sting (e permettetemi un piccolo dubbio in merito).

E il limone? Tranquilli, non l’ho dimenticato: c’è pure quello, stesso video. Minuto 3:40, l’ineffabile Neil qui se lo scambia con David Burtka, che di lì a un paio di mesi sarebbe diventato il suo legittimo consorte. Di nuovo: temo che il problema dell’associazione ProVita & C. non fosse la mancanza di vincolo matrimoniale tra Fedez e Rosa. Ma magari sbaglio, due uomini sposati che si baciano farebbero stare tranquilli i vertici della ProVita e i loro avvocati, e nel caso sarebbe interessante prenderne atto.

Concludo dicendo che se mi ritrovo a spezzare una lancia a favore di Rosa Chemical è forse perché un pochino mi sento come Virginia Woolf chiamata nel 1928 con altri intellettuali a esprimersi sul valore artistico de Il pozzo della solitudine, romanzo saffico di Radclyffe Hall, durante un famoso processo in cui si decideva se l’opera meritasse di essere letta o avrebbe dovuto essere destinata al macero. La faccio breve: era un’opera di alto valore letterario? Per Virginia… eh, purtroppo no. Anzi, era bruttarella forte.

Ma quindi, meritava la censura e la distruzione? Ah, qui la Woolf era ancora più categorica: mille, diecimila volte no e poi no e poi no.

Video dei Tony Award:

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