Vivo Concerti & Enry B. Produzioni
presentano
ENRICO BRIGNANO
in
‘I 7 RE DI ROMA’
IL RITORNO A TEATRO DELLA LEGGENDA MUSICALE
SCRITTA DA GIGI MAGNI E MUSICATA DA NICOLA PIOVANI
L’attore romano a 35 anni di distanza riporta sul palco uno tra gli spettacoli più iconici di sempre
che vide protagonista Gigi Proietti, cercando un equilibrio tra la tradizione e i tempi moderni.
Il tour prenderà il via l’8 ottobre dal Sistina di Roma, poi toccherà Torino, Padova, Bologna, Bari,
Napoli, Milano, Firenze e Catania
A 35 anni dalla prima messa in scena di uno spettacolo che ha fatto la storia del teatro italiano, Enrico Brignano riporta sul palco la leggenda musicale scritta da Gigi Magni e musicata da Nicola Piovani: “I 7 re di Roma” (prodotta da Vivo Concerti & Enry B. Produzioni), una rappresentazione della grande tradizione targata “Garinei e Giovannini”.
Sarà il Teatro Sistina di Roma (e non poteva essere altrimenti) a ospitare il debutto de ‘I 7 Re di Roma’ (dall’8 ottobre 2024) che però girerà per tutta Italia, toccando Torino (Teatro Alfieri dall’11 dicembre), Padova (Gran Teatro Geox dal 18 dicembre), Bologna (Europaditorium dal 9 gennaio 2025), Bari (Teatro Team dal 22 gennaio), Napoli (Teatro Augusteo dal 30 gennaio), Milano (Teatro Arcimboldi dal 19 febbraio), Firenze (Teatro Verdi dal 6 marzo) e Catania (Teatro Metropolitan dal 23 marzo).
L’attore ripropone questo grande classico cercando un equilibrio tra la tradizione e i tempi moderni, con un adattamento rispettoso del precedente ma sicuramente più corrispondente al gusto - e ai tempi - di oggi (l’adattamento al testo è curato da Manuela D’Angelo). I mitici sette re all’origine della fondazione di Roma si susseguiranno, in un rocambolesco alternarsi di travestimenti di Brignano, tra canzoni, balli e vicende più e meno note, riconducibili agli albori della storia. Tra mito e realtà, affiancato da Michele Gammino nel ruolo di Giano, un po’ Dio e un po’ narratore, Brignano ci riporterà indietro nel tempo insieme a una compagnia giovane e brillante, per mostrare che in fondo, per quanto i tempi cambino, la natura dell’uomo resta sempre la stessa e, a distanza di secoli, ciò che persegue è ancora l’ideale di libertà che rende una vita degna di essere vissuta.