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giovedì 21 gennaio 2021

Editoriale: i cani anti Covid e...


Chi mi segue sa che difficilmente parlo di attualità su questo portale, poichè ci tengo che il mio quotidiano online sia dedicato prettamente allo spettacolo (dal vivo? Oggi praticamente impossibile).

Per questo, non mi sono mai lasciata trasporatre dall'infodemia, permettetemi il termine, del Covid e degli annessi e connessi.

Lo lascio fare a chi è più esperto di me, anche se, ahimè, su questo potremmo aprire un altro capitolo.

Ma questa volta mi avete tirato per la giacchetta - che non porto -, forse perchè a volte il mio cervello tende a creare collegamenti assolutamente bizzarri.

Come questo, che mi è balzato agli occhi stamattina, vedendo un'immagine uscita sui giornali: ho messo in apertura quella che La Stampa (cliccate qui) ha pubblicato sul suo facebook, ma ne circolano altre in rete, abbastanza simili.

Si tratta di una nuova "scoperta" raccontata su La Stampa che riguarda cani usati negli aeroporti di Beirut, Dubai, Abu Dhabi ed Helsinki per scoprire i malati di Covid: d'altronde, i cani molecolari sono da tempo usati per trovare cadaveri o per scovare droga; i gatti spesso per "annusare" l'arrivo del decesso in ospedale, e non solo nei libri di Stephen King...

Perchè i nostri pelosetti non dovrebbero annusare anche il covid?

Non mi addentro nella notizia più di tanto: se volete, potete sempre cercare sul web le parole di Dominique Grandjean, ricercatore presso la National Veterinary School di Alfort (Parigi).

Ritorniamo alla foto...

I più agé, come me, avranno forse fatto il mio stesso balordo collegamento mentale, ma non vi ricorda il logo de La Voce del Padrone?

Fu il marchio di una famosa casa discografica britannica che si chiamava, Gramophone Company, ma a causa del celebre dipinto di Francis Barraud "His Master's Voice" (La voce del padrone) che ritrae il cagnolino Nipper mentre ascolta un grammofono, usato come marchio nell'etichetta, assunse presto questa denominazione ufficiosa.

Riporto da Wikipedia:

"Il celebre marchio de La voce del padrone rappresenta un Jack Russell Terrier intento ad ascoltare i suoni che provengono dalla tromba di un grammofono. Venne concepito e dipinto da un noto pittore londinese, Francis Barraud.

Alla morte del fratello Mark, Barraud aveva ricevuto un cane di nome Nipper e un grammofono con molti cilindri su cui era incisa la voce di Mark: pare che Nipper fosse effettivamente solito ascoltare la voce del suo defunto padrone nella posizione ritratta da Barraud.

Il dipinto, intitolato His Master's Voice, fu acquistato dalla società Gramophone a scopo pubblicitario, e divenne poi il marchio dell'etichetta discografica. A titolo di gratitudine, Barraud ricevette dalla società un lascito pensionistico annuo di circa 30.000 lire, durato fino alla sua morte".

Disco pubblicato dalla His Master's Voice

Placatevi complottisti: lungi da me ogni paragone sul nome "La voce del Padrone" e ogni teoria cospirazionista legata al Covid.

Ritengo solo simpatica questa similitudine nelle immagini: giusto per ribadire come tutto torni. 

O solo sottolineare come una giornalista, amante dello spettacolo e della comunicazione, trovi a volte liaison leggere, che, per giuoco e per diletto, vale la pena evidenziare, in un clima cupo di pandemia e, spesso, di terrore che corre sul filo della stampa...

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