Quotidiano online. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 249 del 21/11/2019

mercoledì 19 ottobre 2022

Ettore Nicoletti, da Arthur a Re Noir, su Rai Radio 1, la passione per il thriller: l'intervista di Silvia Arosio


Su Rai Radio 1, la domenica alle 10.05, va in onda il programma Re Noir, I colori del giallo, una trasmissione, ideata e condotta da Stefano Tura, che analizza la società odierna attraverso le opere e le testimonianze dei più famosi autori di gialli e noir, italiani e stranieri.

Libri, scrittori, interviste, curiosità e novità editoriali di un genere letterario di grande successo. 

Ettore Nicoletti, che già abbiamo intervistato sul mensile allegato a questa testata online, il cartaceo Riflettori su Magazine che dirigo, dà voce alle pagine lette ed interpretate in trasmissione e collabora da diverse stagioni anche per il festival Cesenatico Noir.
Inoltre a breve la serie tv di cui è protagonista “Arthur” dovrebbe debuttare su un servizio di streaming tv.

Cliccate sotto per la nostra chiacchierata.


Ettore come nasce questa tua passione per il noir?

Sono un grande divoratore di libri, quando ero adolescente mi piacevano molto gli Horror, Stephen King, Clive Barker, ma il Noir me lo ha fatto conoscere a fondo Stefano Tura cinque anni fa quando mi ha chiesto di collaborare come attore alla prima edizione del Festival Noir di Cesenatico. L’anno scorso ho incontrato Joe Lansdale e lavorato ad un podcast scritto da lui. Anche la serie “Arthur” che ho girato come protagonista ha un sapore molto affine, è una folle Black Comedy. Forse il noir è sempre stato presente dentro me e doveva solo trovare l’occasione di uscire allo scoperto!Cosa possiamo ascoltare solitamente in questo programma radiofonico?

Ogni domenica mattina Stefano Tura intervista due dei migliori autori del panorama letterario Noir Italiano ed Internazionale. Le puntate affrontano una tematica differente ogni volta, ci sono brani musicali scelti ad hoc, trailer di film e la mia voce che interpreta estratti dagli ultimi libri degli ospiti.

Che genere di pubblico ascolta la trasmissione e perché, secondo te, la radio ha ancora forza e potere in un periodo come il nostro?

Non credo ci sia un pubblico specifico. E’ un programma di ampio respiro, si parla di letteratura, di cinema, di musica ma anche del contesto sociale in cui viviamo. Il Noir è un genere che da la possibilità agli scrittori di affrontare tematiche molto profonde, al di la del terrore e della paura, dell’angoscia e dell’ossessione, mi affascina come riescano attraverso le loro storie a penetrare anche le fragilità dell’uomo, dei nostri tempi, ad affrontare questioni politiche e sociali. Forse proprio attraverso l'emozione più antica e più intensa dell'umanità, che è la paura come diceva Lovecraft, possiamo mettere a nudo il nostro mondo e la nostra umanità.

Quale romanzo noir hai amato di più?

Joe Lansdale ha le mani benedette quando scrive, ho amato la Trilogia del Drive-In. Un altro autore che adoro è Lucarelli. Il suo Almost Blue lo rileggerei in questo momento.

Porteresti a teatro un romanzo noir? Quale e perché?

Sicuramente. Mi piacerebbe ricreare sul palcoscenico le atmosfere proprie di questo genere, l’ambiguità di alcuni personaggi mi affascina molto. La luce e l’oscurità che danzano fino ad una fusione totale. Non ho pensato a quale testo potrebbe adattarsi meglio, ma sto in effetti pensando ad una trasposizione cinematografica. Solo che non posso dirvi di più! Non possooooo!


Ricordiamo anche “Arthur”…


Eh si….. Arthur, il progetto a cui sono legato profondamente.

E’ una serie prodotta dalla RSI, una black Comedy, dove io interpreto proprio Arthur, un serial killer che ha deciso di smettere di uccidere. Ovviamente le tentazioni sono sempre dietro l’angolo.

Arthur è un serial killer che ha deciso di smettere di uccidere, di darci un taglio e resistere al suo “vizietto”. E’ una Black Comedy, molto ironica e con un tocco Noir/Horror che la rende estremamente affascinante. Il suo successo è dimostrato dai tantissimi premi che ha vinto in giro per i più importanti festivals italiani e internazionali. La prima stagione ha vinto come migliore serie web del mondo nel 2016 nella World Series Cup e la seconda, uscita nel 2021, sta ottenendo un grande successo.

Arthur è un personaggio al quale sono estremamente legato. Mi ha insegnato tanto di me, nonostante sia un serial killer ha riscontrato un enorme successo di pubblico. Lo spettatore fa il tifo per Arthur, ammaliato dal suo fascino e dalla sua ironia, tifa perché davvero riesca a smettere di uccidere e al tempo stesso non vede l’ora che ceda al suo vizio e mieta la prossima vittima. C’è una forte empatia da parte dello spettatore. Forse perché Arthur lotta contro la sua natura, trattenendo i suoi istinti e ogni tanto cedendovi. Mi sembra una buona visione dell’uomo moderno, schiacciato da una società che ignora la sua umanità, emotività, la parte istintiva, la pancia. Arthur è una mia seconda pelle, lo amo con tutte le mie viscere, mi ha insegnato tanto sia da un punto di vista di esperienza attoriale che umanamente. So esattamente dove sono le sue anomalie, dove e come nasconde le sue emozioni, lo capisco, e quando sono sul set mi basta un click per farlo venire fuori e poi…. È come un viaggio lisergico dove Arthur parla e si muove attraverso di me.

Mi ricordo che il primo giorno i riprese sul set ho chiesto a Nik Rusconi, il regista, cosa lo avesse colpito all’audizione che mi ha fatto ottenere il ruolo, ero davvero curioso e forse anche bisognoso di un complimento come lo siamo tutti noi attori, e lui con la sua schiettezza mi disse << quando sei entrato nella stanza dell’audizione ho pensato “ ecco il mio Arthur. Speriamo solo che sappia parlare” > >. Ovviamente ci sono rimasto un po’ a bocca asciutta, ma ho capito che un attore è anche la persona umana che è, ho capito che Arthur mi apparteneva e che dovevo solamente cercare la sua anima dentro di me nonostante potesse spaventarmi. Ho centrato il bersaglio, grazie anche alla efficace scrittura di Cloe De Souza, e lo dimostra il fatto che lo spettatore empatizza con lui, fa il tifo per Arthur, conquistato dal suo fascino e dalla sua ironia.

Accanto a me ci sono bravissimi colleghi, Vanessa Compagnucci, Alessandro Cremona, Marco Balbi e Massimo Viafora. La serie è stata girata interamente in Ticino, nei dintorni di Lugano. La seconda stagione quasi sempre in notturna e all’esterno e vi assicuro che la, in Svizzera, di notte per un Romagnolo doc come me…. È davvero freddo!

Al momento le prime due stagioni sono visibili su Play Suisse solamente in Svizzera e ancora per poco su YouTube. ( https://youtube.com/playlist?list=PLSuaY-S1aMaCq8hZyEDnC1160Hy23dV5n )


Ettore Nicoletti è attore di cinema e teatro, regista, autore, insegnante.
Coprotagonista nel cast della versione italiana della piece teatrale “The Boys in The Band”, dopo il grande successo ottenuto come attore protagonista della web series “Arthur”, Ettore ne ha recentemente presentato la seconda stagione in Germania al Festival delle serie “Die Seriale Festival”. Si tratta di una serie svizzera prodotta dalla RSI in cui Ettore interpreta un serial killer che decide di smettere di uccidere. Una black comedy di enorme successo che vince al Festival World Web Series Cup come migliore serie web del mondo e poi approda in Tv in Svizzera. Dovrebbe sbarcare a breve su una piattaforma di streaming in Italia.
Ettore è inoltre in due film di prossima uscita, “Il Giardiniere” di Marco Santarelli, prodotto da Kavac Film e “99, l’altra anima del calcio” per Oblivion Film con la regia di Rizzo Federico.
Accanto alla recitazione Nicoletti porta avanti la sua Scuola e Compagnia di Improvvisazione Teatrale “THEATRO”, di cui è Preside, Direttore Artistico e parte del corpo insegnante.


Nessun commento:

Posta un commento

Che cosa ne pensi?