Repliche fino a domenica 21 dicembre.
IL CAPPOTTO è uno dei racconti più famosi di tutta la letteratura mondiale, scritto da Gogol’ nel 1842 e già al centro di un adattamento cinematografico firmato nel 1952 da Alberto Lattuada con RenatoRascel protagonista.
Vittorio Franceschi ne ha tratto una propria versione teatrale che lo vede anche protagonista. La regia è di Alessandro D’Alatri.
Ambientato nella Russia zarista, Il cappottoracconta, tra realismo e ironia, la vicenda umana del piccolo funzionario Akàkij Akàkievič Bašmàčkin che vive serenamente della propria anonima attività di copista, sino al momento in cui, costretto dalle convenzioni sociali e dall’arbitrio degli arroganti più che dal freddo dell’inverno, acquista un nuovo cappotto, per sostituire il vecchio, troppo liso per essere presentabile. L’arrivo del nuovo indumento, comprato dal sarto Petròvič risparmiando fino all’ultimo centesimo, è per lui un evento importante, che sembra fargli guadagnare il rispetto di colleghi e superiori, finché non gli viene rubato. Inizia così la sua agonia, in una vana ricerca di giustizia …
Rispettando in larga parte la trama e firmando totalmente i dialoghi, assai scarsi nel testo originale, Franceschi ci consegna la storia di un innocente, o per meglio dire di un uomo semplice colpito da uno speciale accanimento del destino. Secondo l’autore e protagonista, è la storia della maggioranza degli esseri umani, dei “copisti della vita” i quali mandano avanti il mondo pur subendone le violenze e gli insulti, e ripetendone all’infinito le parole e gli usi, i sentimenti e i desideri, i sogni e i naufragi. Quindi si parla di noi … E sarebbe stato un grave errore trasferire la storia di Akàkij ai giorni nostri, come spesso si usa fare con i classici. Non ce n’è bisogno. Siamo tutti vecchi pietroburghesi. Di quella città conosciamo a fondo gli angoli delle strade, i volti dei passanti, le voci, i rumori e gli odori, perché sono gli stessi di Milano e Torino, di Bologna e Genova, di Roma e Napoli e di tutte le città italiane di oggi e di sempre. La marmaglia rapace dei presuntuosi, dei vili, delle mezze calzette, dei barattieri e dei prepotenti cammina e traffica al nostro fianco, come camminava al fianco di Akàkij Akàkievič Bašmàčkin a tempi dello zar Nicola I.
Al Teatro Carcano di Milano
da giovedì 11 a domenica 21 dicembre 2014
Emilia Romagna Teatro Fondazione presenta
Vittorio Franceschi
Umberto Bortolani Marina Pitta
IL CAPPOTTO
di Vittorio Franceschi
Liberamente ispirato all’omonimo racconto diNikolaj V. Gogol’
Con Federica Fabiani Andrea Lupo Giuliano Brunazzi
Matteo Alì Alessio Genchi Stefania Medri
Scene Matteo Soltanto - Costumi Elena Dal Pozzo
Luci Paolo Mazzi - Musiche Germano Mazzocchetti
Regia Alessandro D’Alatri
Personaggi e interpreti: Akàkij AkàkievičBašmàčkin, copista di ministero/Vittorio Franceschi;Grigòrij Petròvič, sarto/Umberto Bortolani; OlgaSemiònovna, sua moglie/Marina Pitta; AgrafènaIvànovna, padrona di casa di Akàkij/Federica Fabiani; Anatòlij Shalòmovič Kokoròv, capufficio/Andrea Lupo; Andrèj MatvèievičRastakòvskij, impiegato/Matteo Alì; NikolàjVasìlievič Kartkòv, impiegato/Giuliano Brunazzi; IvànJakovlevič Bulgàrin, impiegato/Alessio Genchi;Polkàn l’ubriaco, poeta/Giuliano Brunazzi; MalìkMustàfovič, mercante/Alessio Genchi; Il gendarme/Matteo Alì; La ragazza della festa/Stefania Medri
Durata 1 ora e 30 minuti + intervallo
Orari feriali ore 20,30 – domenica ore 15,30 – lunedì riposo
Prezzi poltronissima € 34,00 – balconata € 25,00
Per informazioni e prenotazioni 02 55181377 – 0255181362
Per scuole e gruppi organizzatigruppi@teatrocarcano.com
Prevendite on-line www.vivaticket.it;
www.ticketone.it;
www.happyticket.it
Teatro Carcano - corso di Porta Romana, 63 – 20122Milano
www.teatrocarcano.com – info@teatrocarcano.com
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