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lunedì 17 novembre 2014

Antonio Orler: un italiano nel musical Rocky ad Amburgo. Intervista


Qualche tempo fa, intervistai per voi Daniele Carta Mantiglia (intervista prima del debutto e post debutto), “emigrato” a Parigi per Le Bal Des Vampires.

Non sono pochi gli “italiani all'estero”. Altri nostri performer hanno deciso di tentare la fortuna fuori dall'Italia e ce l'hanno fatta.

Dovremmo aprire un capitolo sul perchèlo fanno, ma per ora limitiamoci ad ascoltarli.

Antonio Orler è uno di questi ed ho voluto intervistarlo per voi.


Sta lavorando, infatti, nel musical Rocky della Stage Entertainment nell'Operettenhaus di Amburgo.

Rocky è un musical diretto da Alex Timbers, del 2012. Il musical è basato sull'omonimo film ROCKY del 1976.

Il libretto da cui è tratto il musical è stato scritto dallo stesso Sylvester Stallone, che veste anche il ruolo di produttore, insieme a Thomas Meehan. 

Nonostante il musical sia stato scritto in inglese, è stato tradotto in tedesco per la première mondiale avvenuta ad Amburgo.

Il musical tedesco ha avuto un costo per la produzione di circa 20 milioni di dollari.

Il musical ha debuttato ad Amburgo il 18 novembre 2012, al teatro Operettenhaus col nome di Rocky - Das musical, e riceve critiche molto positive.

È un'esperienza meravigliosa che mi sono sudato fino infondo ...ma dai, si sa, la soddisfazione è ancora più grande! Il 31 ottobre ho debuttato da Rocky ed è stata un'esperienza veramente fantastica! La produzione continuerà almeno fino a Giugno 2015 e poi chissà...”...

Leggiamo sotto cosa ci ha detto.
 
Antonio, ricordaci brevemente cosa hai fatto prima di Rocky…

Mi sembra soltanto ieri quando nel 2007, all’età di 16 anni, ho avuto il privilegio di lavorare con Riccardo Cocciante nell’Opera Popolare Giulietta e Romeo, che è stata per me la prima esperienza teatrale che ricorderò sempre come una grande scuola artistica e umana. Nel 2011 ho fatto parte del musical SISTER ACT (Ensemble e cover Eddie Souther), prodotto da Stage Entertainment, dove mi sono confrontato con un cast d’eccezione, col quale ancora oggi ho un rapporto speciale.

Dopo Sister Act Titanic della Barley Arts, le navi da Crociera tedesche AIDA, L’Acqua Cheta il musical, Cappuccetto Rosso la commedia musicale, fino ad arrivare al 15 Agosto 2014, quando ho ricevuto una chiamata che difficilmente dimenticherò: “Welcome in Rocky das Musical!".

Come mai hai deciso di provare a proporti all’estero?

Già altre volte ho fatto audizioni in Germania, affascinato dalla possibilità di potermi confrontare con colleghi di diverse nazionalità e con una lingua che non fosse la mia, in Quei Musical originali che da piccolo vedevo "lontanissimi" nei DVD.


Come sei venuto a conoscenza del provino di questo spettacolo? Cosa hai portato? C'erano altri italiani?

Quest’estate stavo lavorando in Italia per la stagione estiva di Mirabilandia, quando sono venuto a conoscenza delle audizioni per il musical Rocky in Germania. Il team creativo, come vuole la tradizione, stava cercando un Rocky sui 20-30 anni, Baritenore, possibilmente italiano. Proprio questo mi ha spinto a lanciarmi in questa nuova “irraggiungibile” avventura. Dopo essermi visto e rivisto il primo film della saga, mi sono presentato alle audizioni con quasi 10 kg in meno, la famosa canotta bianca, cantando e recitando in tedesco le scene su parte assegnatemi dalla produzione. In audizione mi sono confrontato con moltissimi colleghi, tutti di nazionalità diverse (nessuno italiano), con curriculum infiniti e umiltà da vendere.


Hai avuto difficoltà con la lingua?

Appena sono arrivato ad Amburgo la priorità era proprio quella: rendere familiare una lingua totalmente sconosciuta. Non avevo mai studiato tedesco, nemmeno a livello scolastico, per questo all'inizio ero molto spaventato, a differenza del team creativo che da subito ha capito che ce l’avrei fatta. Come un ingranaggio perfetto, infatti, sapeva benissimo come raggiungere l’obiettivo finale: farmi debuttare da Rocky entro metà novembre. Sin dai primi giorni di prove ho avuto tantissime sessioni di Fonetica e lezioni di Tedesco, che continuo ad avere tuttora. La responsabilità era tanta, come tantissimo era il materiale da preparare, ma mi sono imposto di affrontare una scena per volta, studiando giorno e notte, senza farmi prendere (troppo) dal panico. Grazie allo studio, al continuo sostegno del regista residente e all'energia dei colleghi, sono riuscito a preparare il ruolo in poco più di un mese, debuttando il giorno di Halloween come protagonista.


Raccontaci qualcosa di più di questo Rocky...

"Rocky das Musical” è uno spettacolo assolutamente completo drammaturgicamente quanto complesso scenicamente. E’ tanto cantato quanto recitato, e la storia rispecchia perfettamente la sceneggiatura di Rocky 1, dalle scene nella ghiacciaia della macelleria di Paulie, alla tenera pattinata sul ghiaccio, alla corsa sulla scala di Filadelfia, al fatidico urlo “Adrianaa” dopo l’incontro finale tra Rocky e Apollo. I brani sono un connubio tra il rock e il pop anni 70, ovviamente affiancati dal celebre brano “Eye of the tiger” che identifica Rocky durante i suoi allenamenti. La scenografia, vincitrice del Tony Awards in America come miglior Set di Broadway, non si fa mancare proprio nulla: pioggia in scena, schermi in alta definizione che proiettano scene in presa diretta e un ring che dal palcoscenico avanza in platea fino alla 10 fila creando un’arena come in un vero e proprio incontro di pugilato. Tutto ciò va a incorniciare uno spettacolo drammaturgicamente perfetto, coinvolgendo totalmente il pubblico dall’inizio alla fine dello show.

Qual è il tuo ruolo nel musical?

Nel musical sono stato scritturato con una doppia responsabilità: Cover Rocky (essendo uno spettacolo molto fisico la produzione si avvale sempre di tre performer che si alternano nel ruolo principale durante la settimana), e nelle altre repliche Red Brady, ovvero il pugile contro cui combatte Rocky all’inizio dello show.

Com'è composto il cast?

Il cast artistico è composto da 34 persone, provenienti da diverse nazionalità, tra cui un solo italiano oltre a me. Il cast tecnico è composto da più di 200 persone, tra direttori di scena, direttori del suono e delle luci, truccatori, eccetera, senza i quali come sempre non sarebbe possibile il perfetto funzionamento dello spettacolo.

Il pubblico ad Amburgo risponde bene?

Nonostante sia il terzo anno consecutivo di repliche ad Amburgo, la platea è sempre gremita e l’entusiasmo del pubblico continua a sostenere le aspettative dello spettacolo.


Come vivi la tua quotidianità all’estero?

In tutta onestà per adesso non sono ancora riuscito a programmare la mia settimana ad Amburgo, tra lezioni di boxe, lezioni di tedesco, fonetica e otto rappresentazioni dello show a settimana. Ma diciamo che su questo…vi terrò aggiornati! :)

Cosa consiglieresti ai performer italiani che volessero fare un'esperienza all’estero?

Quello che consiglio a chiunque voglia proporsi all’estero è di far vedere, oltre alla propria preparazione, il CUORE e la PASSIONE che noi Italiani mettiamo nel nostro lavoro, e che spesso ci differenzia dal resto del mondo.

Ringraziamenti?


Ringrazio tantissimo la Stage Entertainment Germania che mi ha dato la grandissima opportunità di fare parte di questo spettacolo, la mia famiglia e la mia fidanzata che mi hanno sostenuto in tutte le difficoltà di questa esperienza così incredibilmente grande ma allo stesso tempo piena di grandi responsabilità. Spero ci siano altre opportunità dopo Rocky qui in Germania, anche se “Casa è sempre Casa” e incrocio le dita perchè ci possano essere per me in futuro nuove esperienze in Italia, altrettanto emozionanti.




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