In questo S.Ambrogio, vi propongo il concerto di DiMaio - il primo
in Italia a proporre un repertorio di capolavori del Barocco mescolato
all’immaginario elettronico europeo - che si esibisce a Roma, Domenica 18 Dicembre 2016 - alle
ore 20.00 presso la Sala
Pio XII in Via del Monte
della Farina 64.
Presenta la serata Tosca
D'Aquino.
La serata è ad invito, ma confidiamo in nuovi appuntamenti.
DiMaio, al secolo Maurizio Di Maio, conferma la sua maturità artistica presentando al pubblico per la prima volta un universo musicale unico e mai esplorato in precedenza tra sonorità del Barocco e immaginario elettronico europeo.
Il concerto d’esordio si tiene a Roma, Domenica 18 Dicembre 2016 - alle ore 20.00 - presso la Sala Pio XII in Via del Monte della Farina 64.
Il programma della serata – organizzata da Union4Action e presentata da Tosca D’Aquino – prevede l’esecuzione dal vivo di capolavori del repertorio classico di Vivaldi e Handel, dove i suoni del passato e la vocalità tipica della musica barocca vengono influenzati dalle sonorità elettroniche mantenendo eleganza e rispetto del testo originale grazie alla rara vocalità e all’attento lavoro di arrangiamento curato da Dardust, compositore e producer dallo spiccato istinto avanguardistico.
Fresco del suo debutto discografico su etichetta Inri Classic – dove il talento di DiMaio è protagonista di una preziosa versione dell’Aria “Lascia ch’io pianga”, tratta dall’opera “Rinaldo” di George Frideric Handel – l’artista è stato scelto recentemente come portavoce della label fortemente voluta dalla comunione d’intenti tra l’etichetta torinese Inri e la Warner Music Italy, che annovera nella sua compagine il pianista di fama internazionale Francesco Taskayali.
Il singolo è proposto al pubblico assieme ad altri brani di repertorio quali "Vedrò con mio diletto" tratto dall'opera "Il Giustino" di Antonio Vivaldi.
«La particolarità del progetto» – spiega l’artista – «è senza dubbio la vocalità, ma, anche, la scelta degli arrangiamenti e della produzione seguita da Dario Faini. in arte Dardust, riconosciuto come uno dei primi pianisti e compositori italiani “neo-classici” in grado di unire minimalismo pianistico ed elettronica.
E’ un grandissimo privilegio esibirmi sul palco con un professionista di grande talento, con intuizione artistica e coraggio di osare e di sperimentare».
Grazie alla sua peculiare formazione nel campo del teatro musicale e alla preparazione artistica acquisita negli anni di studio con il cantante lirico Giuseppe Nicodemo, DiMaio è l’unico artista contemporaneo capace di proporre una formula musicale ed audace tra passato e presente, con una vocalità in grado di annullare l’importanza del corpo, fondendo maschile e femminile in un gioco seduttivo teso all'impossibile tra musica e parole.
DiMaio è il primo sopranista italiano che re-interpreta i capolavori del repertorio Barocco unendoli all’immaginario elettronico europeo.
DiMaio ha un obiettivo senz'altro ambizioso, ma decisamente innovativo e unico nel suo genere e cioè quello di interpretare capolavori del repertorio Classico , vere e proprie opere d'arte tra le migliori scritte da Vivaldi, Haendel e altri compositori, cantando da sopranista, dote vocale rara e suggestiva utilizzata principalmente tra la fine del XVI secolo e il XVIII e pertanto già di per sé originale ai tempi d'oggi.
La particolarità del progetto è senza dubbio la vocalità ma anche la scelta degli arrangiamenti e della produzione seguita da Dario Faini in arte Dardust, riconosciuto come uno dei primi pianisti e compositori italiani “neo-classici” in grado di unire minimalismo pianistico ed elettronica.
Così in DiMaio i suoni classici del passato vengono influenzati con enorme rispetto ed eleganza dalle sonorità elettroniche di matrice nord-europea.
Questo mix riporta i brani a sonorità più attuali mescolando storia, passato e presente, lasciando all'ascoltatore la libertà di vestire nel proprio immaginario l'abito che meglio lo rappresenti.
Lo scopo è quello con la voce ( grazie alla preparazione del vocal coach Giuseppe Nicodemo) di annullare l'importanza del corpo, fondendo maschile e femminile in un gioco seduttivo teso all'impossibile tra suoni musica e parole.
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