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sabato 4 novembre 2017
Danza per Lei, evento artistico per dire NO alla vioelnza sulle donne: intervista ad Irene Romano
Danza per Lei è un evento artistico per dire NO alla Violenza sulle Donne.
E’ infatti a sostegno della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne con Patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di RHO.
Ho intervistato per voi Irene Romano, organizzatrice e direttore artistico, che ci spiega come sia importante che la danza torni a comunicare...
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Irene, tu organizzi da sempre tanti concorsi. Perché hai scelto di sostenere con questo evento la “Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne”?
Ciao Silvia! Questo evento nasce innanzitutto da una riflessione personale: ormai, per la generazione più giovane, la Danza è intesa solo come “Talent Show” (perché ormai è solo questo che traspare dalla TV) e sempre più spesso ci si dimentica che la Danza può essere anche un ottimo mezzo di comunicazione.
Ho ideato “DANZA PER LEI” come un concorso che premierà i talenti più meritevoli ma contemporaneamente metterà in evidenza un messaggio forte a sostegno di una causa importante: la violenza sulle Donne. Perché niente vieta che anche un “Talent Live Show” possa avere un valore etico.
L’evento di quest’anno avrà un futuro?
“DANZA PER LEI” è nato fin dall’inizio con l’idea di farne un evento fisso a scadenza annuale. Visto l’attuale Sold Out della 1a edizione (che andrà in scena venerdì 24 novembre) posso già garantirti che andrà in scena anche la 2a edizione già prevista per domenica 25 novembre 2018.
Come può la Danza sostenere questa battaglia?
Il femminicidio è un problema che tocca tutti noi e purtroppo i dati (e la cronaca nera) lo dimostrano. Non è un problema marginale perché l’età media del femminicidio si sta velocemente abbassando.
Se avessi organizzato un Gala sarebbe così diventato un evento solo per “addetti ai lavori” con una fascia di pubblico ristretta.
Considera invece che nei concorsi di Danza l’età media dei partecipanti è giovane, dai 10 ai 25 anni circa, ed è soprattutto di sesso femminile. Ad assistere in platea ci sono le loro famiglie e le loro scuole di danza. Quindi in questi concorsi troverai soprattutto un pubblico generalista che raramente va a teatro. Quale situazione migliore per parlare con loro di questo argomento?
Quali sono i premi in palio?
Grazie alla collaborazione dei preziosi Partner che credono nei miei eventi, abbiamo potuto mettere in palio reali opportunità artistiche di ogni genere in Italia e all’estero. Tra queste anche l’opportunità di studiare a Londra presso la prestigiosa scuola Pineapple Dance Studio e di gareggiare a Parigi in un prestigioso concorso con partecipanti provenienti da tutta Europa.
Ritengo sia davvero importante dare reali opportunità a chi se le merita.
Organizzo concorsi dal 2006 e posso dirti che offrire opportunità ha sempre dimostrato che ne valeva la pena: molti dei talenti che oggi vedo in grosse produzioni li ho visti ballare e premiare proprio nei miei concorsi. Questa è la mia soddisfazione più grande!
Forse, nell’epoca dei Talent Show, il valore di comunicazione della danza si sta un po’ perdendo, messo in secondo piano dall’aspetto più “spettacolare”. Sei d’accordo?
Assolutamente d’accordo!
Ormai la Danza che vediamo in TV è solo nella sua veste più superficiale. All’inizio i Talent potevano essere un buon trampolino di lancio verso una carriera. Oggi però i giovani vengono soprattutto ingabbiati, sfruttati e illusi e raramente poi questo li porta verso un futuro. Ma nulla è perduto!
La Danza italiana può offrire molto di più di quello che vediamo in TV. Un evento come “DANZA PER LEI” infatti lo dimostra: il messaggio è arrivato e in tanti hanno deciso di partecipare all’evento. Tanto che, ad un mese dalla data dell’evento, siamo già in Sold Out!
La danza ancora oggi è comunicazione?
Sì, se vogliamo lo può essere. Io credo molto in questo.
Credo che la Danza debba tornare a trasmettere messaggi e non solo portare in scena acrobatici virtuosismi.
Oltre a raccontare una storia, come può coinvolgere ed emozionare?
Ci dimentichiamo spesso la cosa più importante: la Danza vista dal vivo deve saper “sfondare” la quarta parete.
Viviamo in un mondo fatto di schermi (grandi e piccoli) che ci tempestano continuamente di video. L’Arte fatta dal vivo deve saper dimostrare che vale ancora la pena vederla di persona e non attraverso un monitor. Deve quindi saper coinvolgere ed emozionare e saprà farlo solo se fatta bene e con criterio.
In teatro, nel musical, come vedi la danza oggi?
Gli ensemble sono puro “accompagnamento” o sanno raccontare una storia, come nel chorus greco? Ci fai qualche esempio?
Ritengo che oggi la regia nella gestione del corpo di ballo in un Musical tenda ormai ad avvicinarsi sempre più al punto di vista televisivo. Se ad esempio, a partire dal titolo in cartellone, sappiamo già che è una produzione ideata per portare a teatro un pubblico-Blockbuster, è più che logico che la scelta coreografica sarà di stampo televisivo.
Questo perché, a mio parere, oggi esistono 2 tipologie ben diverse di pubblico teatrale: la prima è composta da appassionati che già amano andare a teatro; la seconda invece è composta da “prestati” che riesci a portare in sala solo se gli prometti che vedranno la TV dal vivo!
Le scuole di danza, dal tuo punto di vista, cosa insegnano oggi: ad emozionare o solo a prepararsi per un Talent?
Ecco, questo è un grande dilemma Amletico!
Consiglio sempre di scegliere la scuola in base alla “filosofia” della Direzione Artistica. Partiamo dal presupposto di INFORMARSI BENE che i docenti siano DAVVERO preparati e che alle spalle abbiamo delle reali capacità preparatorie. Solo un bravo insegnante saprà poi dare i giusti consigli.
Dall’altra parta, cosa chiede un ragazzo o una ragazza che arrivano nelle scuole di danza? A cosa punta?
Vogliamo essere realistici, giusto? Guardare in faccia la realtà? La maggior parte dei giovani che oggi si avvicinano alla Danza hanno negli occhi il desiderio di diventare “da grande” un ballerino di AMICI. Ebbene sì, ammettiamolo!
E’ quindi il compito del suo insegnante di Danza di avere la pazienza di saper trasmettere il grande valore di questa bellissima Arte e magari … portarlo a teatro!
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