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mercoledì 1 novembre 2017

"Massimo Ranieri. Le rose non si usano più": recensione del libro di Jacopo Cirillo


Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
(Fabrizio Caramagna)

E la lettura di "Massimo Ranieri. Le rose non si usano più", di Jacopo Cirillo (add editore, ottobre 2017) è avvicinarsi a Giovanni Calone da un punto di vista differente. Da un altro ingresso, che non sia il "Nacque a"... Del resto, la collana "Incendi" di add editore, è un po' questo: "Guide appassionate a percorsi di conoscenza" (Narrazioni combustibili).

Nelle 4 ore di treno (o tre, dipende da quale vettore si sceglie), in cui Jacopo Cirillo si sposta da Milano a Roma, deciso ad incontrare il Massimo nazionale e proporgli un libro su di lui, si viaggia nel tempo.

Ma se è vero che i viaggi nel tempo non sono possibili, o così almeno pensa l’autore, citando il famoso “paradosso del nonno”, con questo testo si viaggia eccome.

Ma attenzione, non è una biografia di Massimoranieri tutto attaccato.

Perché, per Cirillo, Ranieri è atemporale: “Massimo Ranieri non si guarda nel tempo (…) Esiste solo il presente, Ti con Zero. Ogni frazione di tempo è un universo”.

E quindi nell’unità di tempo e di luogo, il viaggio in treno di 4 ore, si entra nella vita di Ranieri navigando sul tempo e nel tempo, come se fosse un solo punto.

Si naviga con una nave molto particolare: la vita dell’autore, che potrebbe essere quella di tutti noi.

Se si parte da un bimbo di cinque anni che comunica con la nonna solo con i brani di Ranieri che escono dal mangianastri, allora tutti noi possiamo ripensare alla prima volta che abbiamo incontrato il bardo napoletano, che non è solo Rose Rosse o Perdere l’amore, ma molto molto di più.

“Con meraviglia, seguendo Cirillo, scopriamo che Massimo Ranieri è un concatenamento: un attore prestato al canto, un ballerino prestato alla recitazione, uno showman prestato al ballo e un cantante prestato allo spettacolo. Indefinibile, perché si sposta continuamente da un’arte all’altra senza risiedervi, è un artista totale, un susseguirsi poliedrico e circolare di performance che coprono tutto lo scibile artistico”.

Un libro biografico ed autobiografico, un romanzo di formazione, la storia di idoli adorati ed odiati, di dipendenze, di amore puro.

Per chi di Ranieri conosce solo quelle due canzoni o per chi lo segue, da ieri, oggi o domani.

Perché Ranieri è senza tempo.

Quale è il mio ricordo primario di Ranieri? In prima liceo, quando un’amica mi scrisse sul diario una frase di “Rose Rosse”, correggendosi subito inserendo una frase come: “Ma cosa sto dicendo???”.

In questa scena, un concentrato del libro.
Leggetelo, per capire perché e riscoprite quale sia stato il primo ricordo con il nostro, grande, incommensurabile Giovanni Calone, Gianni Rock, Brunello o Massimoranieri tutto attaccato.

Jacopo Cirillo (1982) è autore e collaboratore di Topolino e ghost writer di Paperinik sul blog ufficiale; nel 2008 ha fondato il sito letterario Finzioni (www.finzionimagazine.it), scrive di libri, pallacanestro e serie tv su diverse testate, organizza eventi culturali a Milano.

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