Prossima pagina, con le prime info sul cast e lo staff.
Libretto: Tiziana D'Anella, Lena Sarsen
Arrangiamenti musicali: M° Marco Tiso
Coreografie: Jean Michel Danquin
Scene: Andrea Bianchi
Costumi: Martina Piezzo
Light designer: Massimo Tomasino
Foto di scena: Azzurra Primavera
Graphic designer: Davide Antoniotto
Regia: Enzo Sanny
La via del successo Dreamsister's
Note dell'autore
Questo spettacolo, è liberamente ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense "Diana Ross & The Supremes", in auge negli anni '60, che grazie al team produttivo della Motown Records, arrivarono con dodici singoli, in vetta alla classifica Billboard Hot 100 e alla classifica R&B. All’apice del loro successo, a metà degli anni ’60, i media cominciarono a parlare di loro come possibili rivali dei Beatles. Nel 1970 Diana Ross lasciò il gruppo per intraprendere la carriera da solista, mentre le Supremes continuarono fino al 1977. Si sciolsero dopo una lunga carriera di quasi vent’anni di successo. Nel maggio 1983 si riunirono in occasione di uno special televisivo per i festeggiamenti dei venticinque anni della Motown Records. Quanto alla popolarità mondiale la loro esperienza rese possibile per i futuri artisti di R&B e afroamericani di arrivare ad un grosso successo discografico. La loro fama è stata talmente smisurata, che nel 1988, sono state inserite nella “Rock and Roll All of Fame” e nella “Vocal Group Hall of Fame”. Nel 1994 gli è stata assegnata una stella nella “Hollywood Walk of Fame”. La nostra storia richiama in più punti la carriera di questo epocale gruppo femminile, inserendo dati chiaramente riconducibili alla loro carriera. L’avvio si ha in una scuola di musica di Detroit, dove tre amiche, tre ragazze di colore, Karen, Mary e Frenchie, fanno parte dello stesso gruppo di studi. Siamo fra gli anni 60 e 70, hanno talento, e la loro ambizione è di mettere in scena uno spettacolo musicale. Grazie ai contatti di Frenchie, riescono ad arrivare a New York per incontrare Martin Thomas, il più importante manager di musica afroamericana, che crede nelle loro innegabili doti vocali, ed organizza un concerto nel prestigioso Saint James Theatre di New York. Presente alla serata ci sarà Roger Peterson, presidente della Dolly Records, che le ingaggia per un contratto discografico. Da qui, con una trasposizione di teatro nel teatro, si assisterà ai vari tour di concerti delle tre ragazze, al percorso della loro carriera seguita costantemente dal giornalista Alan Coleman, che le ospiterà anche nel suo salotto televisivo, all’ascesa verso il proclamato successo. Il repertorio musicale lo abbiamo scelto fra i maggiori successi soul e R&B. Parliamo della cultura afroamericana, che ha dimostrato al mondo intero di avere una propria identità influenzando all’epoca quasi un decennio, e che è rimasta nel cuore e nella mente di tanti. Artisti come James Brown, Aretha Franklin, Marvin Gaye, Tina Turner, Otis Redding e i successi delle stesse Supremes. Noi, abbiamo partorito questa storia grazie all’amore e la passione per una colonna sonora che ha accompagnato parte della nostra vita. Speriamo, di aver avuto un’idea vincente...
Note di regia
Credo siano passati oltre trent’anni da quando vidi “La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen. E’ il sogno. Nient’altro che il sogno. Noi guardiamo lo schermo e lo schermo ci dà ciò che desideriamo, regalandoci spesso quel poco di astrazione dal reale che tanto affascina. Il teatro, per quanto possa racchiudere in sé generi diversi, resta sempre da vivere sino in fondo. Ti spinge, come se una forza soprannaturale, volesse prepotentemente emergere dal profondo per uscire allo scoperto. Il mio personale percorso, come prolifico produttore del panorama teatrale italiano, e poi anche come regista di molti degli spettacoli che produco, mi ha visto nascere musicista e cantante. Erano gli anni 70, e il mio repertorio era proprio il rhythm&blues. Leggere il testo di Tiziana D’Anella e Lena Sarsen, mi ha riportato indietro a quegli anni, a quei sapori, a quel ritmo. La volontà di realizzare registicamente e produttivamente la messa in scena di questo spettacolo è stata pressoché immediata. Certo, non è stata un’impresa facile mettere in scena una storia con una colonna sonora formata da brani che hanno contraddistinto un’epoca. Niente doveva essere lasciato al caso, tantomeno all’improvvisazione, al fine di creare uno spettacolo che allo stesso tempo risultasse fluido, emozionante, frizzante, ma soprattutto “vivo”. Il primo grande dilemma era quello di trovare dei protagonisti all’altezza. E la mia scelta è caduta su Amii Stewart, Lucy Campeti, Francesca Haicha Tourè, Will Weldon Roberson, Jean Michel Danquin, che rispettivamente interpretano i ruoli di Karen, Mary, Frenchie, Martin Thomas, Roger Peterson. Perché ho scelto proprio loro? Perché sono dei cavalli di razza. Perché hanno talento da vendere. Perché solo la “pelle nera” ti può fare arrivare alla pancia, al cuore, alla mente, la straordinaria anima e l’entusiasmo di questo genere musicale. Ce lo diceva anche Nino Ferrer “... Signor King, signor Charles, signor Brown... io faccio tutto per poter cantar come voi... ma non c'è niente da fare, non ci riuscirò mai... e penso che sia soltanto per il mio color che non va... Ecco perché io vorrei, vorrei la pelle nera, vorrei la pelle nera !!!” Ultimo, ma non meno importante, la bravura e la professionalità di Sergio Muniz, nel ruolo del giornalista Alan Coleman. La via del successo, e’ strutturato come il classico musical americano, che mette in risalto soprattutto le caratteristiche squisitamente musicali delle tre straordinarie interpreti. Infatti, i 26 brani in programma, tra i quali Listen, Respect, Think, Proud Mary, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful, vengono riportati in chiave moderna e conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop. Brani talmente noti al pubblico, che concedono ampi spazi agli interpreti, al balletto e alla grande orchestra dal vivo in scena, permettendo loro di sfoggiare la propria incredibile bravura, e sicuramente trasmettere la contagiosa allegria trascinante del ritmo delle canzoni, lasciate rigorosamente in inglese. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti, e dai potenti mezzi illuminotecnici e audiovisivi. Insomma, questa è un’altra delle mie avventure, in cui ho riversato tutto il mio entusiasmo, il mio cuore, la mia passione, realizzando una messa in scena raffinata e coinvolgente adatta a tutte le età. I miei ringraziamenti vanno a chiunque abbia partecipato a questa realizzazione, ma in particolar modo ai miei stretti collaboratori: Marco Tiso per gli arrangiamenti musicali, Jean Michel Danquin per le coreografie, Andrea Bianchi per le scenografie, Martina Piezzo per i costumi, Massimo Tomasino per le luci. E Tiziana D’Anella, che oltre ad avere avuto l’idea di questo spettacolo ne è l’autrice, e che mi affianca con la mia stessa passione ed entusiasmo, nelle scelte artistiche e nella realizzazione per 365 giorni l’anno.
CAST
Karen: Amii Stewart
Mary: Lucy Campeti
Frenchie: Francesca Haicha Tourè
Martin Thomas: Will Weldon Roberson
Frank, Roger Peterson: Jean Michel Danquin
Betty: Martina Gatto
Alan Coleman: Sergio Muniz
L'Orchestra
Sax Alto e Soprano: Stefano PreziosiSax Tenore e Flauto: Olimpio Riccardi
Sax Baritono: Enrico Ghelardi
Tromba: Luca Iaboni
Tromba: Antonio Padovano
Tromba: Fabio Gelli
Trombone: Davide Di Pasquale
Chitarra: Stefano Spallotta
Piano e Tastiere: Emiliano Begni
Basso: Antonio Colaruotolo
Batteria: Azeglio Izzizzari
Percussioni: Giuseppe Arnetta
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