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martedì 12 gennaio 2016

Promessi Sposi Roma: la dichiarazione del Gran Teatro sul fermo degli spettacoli


In questi giorni, ha fatto scalpore la notizia del fermo de I Promessi Sposi a Roma (clicca qui per l'annuncio).

Ora è apparso un comunicato stampa sul sito del Gran Teatro, dove lo spettacolo avrebbe dovuto andare in scena, e ve lo riporto per intero.

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IL GRAN TEATRO DI ROMA COSTRETTO A SOSPENDERE LE SUE ATTIVITA’ L’ A.D. VIGGIANO: “SIAMO FIDUCIOSI, LA CHIUSURA DEL GRAN TEATRO SAREBBE UNA SCONFITTA PER LA CITTA’ E PER L’INDUSTRIA CULTURALE E CREATIVA ITALIANA”

A causa di problematiche sorte di recente con il Municipio XV, la Società Grandi Teatri Srl comunica la momentanea interruzione delle attività del Teatro fino alla risoluzione delle problematiche stesse. Le rappresentazioni del musical ‘I Promessi Sposi – opera moderna’ previste dal 13 gennaio, come già annunciato nei giorni scorsi dalla produzione, sono dunque sospese.

L’Amministratore di Grandi Teatri Srl Giuseppe Viggiano dichiara: “Negli anni passati i rapporti con l’amministrazione Comunale sono stati regolati sulla base di convenzioni nel pieno rispetto della normativa vigente. Tuttavia nelle ultime settimane, dopo 14 stagioni di regolare attività, sono sorte improvvise problematiche di natura tecnica e amministrativa con il Municipio XV, il quale, in un primo momento ha addotto ragioni tecniche di natura urbanistica, da loro stessi smentite in seguito, e successivamente ci ha intimato il pagamento di una indennità di occupazione di suolo pubblico su parametri palesemente errati e già formalmente contestati. A causa di queste divergenze, che comporterebbero un pagamento decuplicato della tassazione prevista, non ci viene rilasciata l’occupazione di suolo pubblico e, pertanto, l’ufficio spettacoli del Comune di Roma, malgrado le nostre reiterate istanze, non ha potuto emettere l’autorizzazione per lo svolgimento dei pubblici spettacoli. Siamo fiduciosi nell’efficacia dei ricorsi e delle motivazioni addotte e siamo in attesa di incontrare i rappresentanti del Comune di Roma per definire la situazione nel suo complesso. Riteniamo che la sospensione delle attività del Gran Teatro o, peggio, la sua chiusura, rappresenterebbe un danno gravissimo per i cittadini, ma anche una sconfitta per l’amministrazione locale e l’intera industria culturale e creativa italiana. ”

Il Gran Teatro, è stato costruito a Tor di Quinto nel 2002 con l’utilizzo esclusivo di risorse private e dopo 9 anni è stato delocalizzato dal Comune di Roma nell’area assegnata a Saxa Rubra nel 2011. Tale spostamento, si è reso necessario in seguito ad un improvviso parere negativo della sovraintendenza archeologica, ed ha comportato ulteriori 700.000€ di investimenti, anch’essi sostenuti integralmente da imprenditori privati. L’area di Tor di Quinto è stata riassegnata in seguito per altre attività similari.

Il Gran Teatro di Roma - con i suoi 3040 posti - è il teatro più grande d’Italia con all’attivo numeri da record. Dal 2002 ad oggi sono state infatti oltre 1.100 le repliche in scena tra musical, concerti e pieces teatrali, a cui hanno assistito più di 2.250.000 spettatori.

Una realtà di primo piano nel panorama nazionale delle produzioni per l’intrattenimento, ma anche una realtà fondamentale per il territorio che la ospita. La presenza del Gran Teatro nell’area di Tor di Quinto negli anni passati ha infatti permesso la “bonifica” di un’area soggetta al fenomeno di discarica abusiva. Grazie soprattutto alle numerose manifestazioni di interesse nazionale ed internazionale tenutesi al Gran Teatro, è stato possibile sgravare l’Amministrazione Comunale dalla custodia, la pulizia e la manutenzione di tutta l’area. Questa tipologia di interventi, svolta direttamente con risorse private, oltre alle eliminazione delle vecchie attività di autodemolizione, ha restituito decoro e prestigio anche all’area adiacente di Ponte Milvio suscitando grande interesse dell’intera città.

Il trasferimento del Gran Teatro a Saxa Rubra rappresenta un’ulteriore imperdibile opportunità per lo sviluppo del territorio. L’area assegnata era infatti in precedenza un campo nomadi abusivo adiacente ad un importante fermata di metropolitana di superficie, e che i lavori e la presenza del teatro hanno restituito decoro e sicurezza all’intera area.

Le caratteristiche di tale struttura polivalente, multifunzionale ed innovativa, perfetta per i grandi spettacoli e per gli avvenimenti culturali, hanno non ultimo consentito l’occupazione di centinaia di giovani lavoratori dello spettacolo in questi oltre 15 anni di attività.

“L’attuale sospensione delle attività sta portando gravissimi danni economici, finanziari, nonché la conseguente perdita di lavoro di numerose persone. Pertanto la società sta approntando le azioni legali da intraprendere a propria tutela e quella di tutto il personale impiegato. In questo momento in cui le politiche del governo sono sempre più orientate al rilancio della cultura quale strumento di rilancio economico e sociale, gli imprenditori privati vorrebbero sentire la vicinanza delle istituzioni per sostenere il loro sforzo in questo settore così distintivo per la rinascita del nostro paese.” conclude Viggiano.

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