Ne avevamo già parlato qui e là, anche sui miei vari editoriali del magazine mensile.
Il problema degli spettacoli saltati e non rimborsati è nato precedentemente al Covid, con Mary Poppins, annullato al Teatro Nazionale CheBanca!
Con il virus, ovviamente, il problema è diventato generale, sia per i teatri che per i concerti.
La questione è salita alla ribalta in questi giorni (“salire alla ribalta”…mai locuzione fu più azzeccata…oppure “è finita sotti riflettori”) grazie a Sir Paul McCartney, che, sui social e in italiano, ha contestato la decisione di dare un voucher e non rimborsare i suoi due concerti italiani: si sarebbero dovuti tenere il 10 giugno a Napoli e il 13 a Lucca.
BERLINER ENSEMBLE |
«È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto».
Franceschini plaude: «È evidente che la ratio della norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà lo spettatore avrà diritto al rimborso. Il Parlamento credo potrà intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma».
I miei lettori mi stanno chiedendo a gran voce che cosa fare.
Segnalo quindi questa raccolta firme di ALTROCONSUMO, che sottolinea:
“Molti concerti sono stati annullati, altri sono stati riprogrammati in altre date. Ma cosa possono fare i consumatori che hanno acquistato un biglietto? La legge (in particolar modo l'art. 88 del DL Cura Italia) prevede esclusivamente l’emissione di un voucher spendibile entro 18 mesi per eventi futuri programmati dallo stesso organizzatore. Significa che il consumatore dovrà "accontentarsi" di eventi futuri che non si sa se saranno dello stesso calibro e con artisti della stessa importanza. In questo momento difficile il nostro consiglio rimane quello di accettare comunque il voucher, ma riteniamo che il consumatore debba poter scegliere se accontentarsi del voucher oppure ottenere un vero e proprio rimborso in denaro”.
- poter scegliere fra rimborso in denaro e buono/voucher valido per un evento futuro
- stessa possibilità di scelta anche se l’evento non è annullato ma solo rinviato
- il voucher deve valere per almeno due anni
- possibilità di cedere il proprio voucher ad altri (amici, parenti...)
- rimborso in denaro se il voucher non è utilizzato prima della scadenza
- fondo di garanzia per rimborsare il consumatore se l'organizzatore fallisce
Ribadisco però un concetto che mi pare fondamentale.
Oltre ai consumatori, però, resta il problema dei produttori, degli organizzatori, delle sale, degli artisti, insomma di tutta la filiera dello spettacolo dal vivo.
Il Teatro Sistina ha scelto di rimborsare i biglietti (vediqui), ma non tutti i teatri sono in grado di farlo, rischia la chiusura.
Il 15 giungo i teatri potranno riaprire ma molti hanno scelto di non farlo.
Quali soluzioni, dunque?
Una raccolta fondi, come a Londra ed in America, magari durante la messa in onda sul web di spettacoli e concerti?
Del resto, la gente avrà ancora voglia di andare a teatro, in questo periodo post virus (ma siamo veramente e del tutto post virus?)?
BERLINER ENSEMBLE |
Il progetto è consultabile a questo link: https://bit.ly/VengoAnchIo
Ho intervistato per voi:
Claudio Trotta, insieme al Dott. Furio Zucco, medico esperto in organizzazione di servizi di emergenza/urgenza in occasione di maxi eventi e all'Arch. Elisabetta Valenti, architetto responsabile di cantieri per shows musicali ed eventi, che ci parleranno di cosa prevede questo protocollo.
La rivista sarà presto online su https://issuu.com/silvia.arosio e prenotabile in cartaceo, scrivendo a silvia.arosio@gmail.com
E poi… stiamo a vedere. Da parte mia, tutto il supporto per il mondo dello spettacolo dal vivo e anche per il pubblico.
AGGIORNAMENTO: APPROFONDIMENTO DEL TEMA NELLA PUNTATA 5 DI POUR PARLER, CON SILVIA AROSIO E WALTER DI GEMMA.
AGGIORNAMENTO: APPROFONDIMENTO DEL TEMA NELLA PUNTATA 5 DI POUR PARLER, CON SILVIA AROSIO E WALTER DI GEMMA.
SOTTO: INTERVISTA A GIANMARIO LONGONI FATTA PRIMA DEL DECRETO CHE SEGNA L'APERTURA AL 15 GIUGNO.
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