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lunedì 8 aprile 2013

Manuel Frattini Sindrome da Musical: la recensione di Silvia Arosio

Faccio outing. Sono malata di Musical dal 1999, in poi, quando vidi per la prima volta a Teatro Cantando sotto la pioggia, con Raffaele Paganini e Manuel Frattini. Senza contare (o cantare?) i numerosi film musicali che ho visto dai tre anni in su.

Ma credo di non essere l'unica in Italia a soffrire di Sindrome da Musical, almeno vedendo le quasi 3.000 persone che hanno affollato il Teatro della Luna per la “Sindrome” di cui parliamo.

Il Teatro è morto? Chiudono le sale e danno meno spazio alla stampa specializzata? Elimiminano i blogger? Peccato, perchè il Teatro è più vivo che mai e, se ben seguito e supportato da chi di dovere, potrebbe essere una delle molle per far girare l'economia del paese.

Sindrome da Musical ne è un esempio.


Manuel Frattini, al centro della scena. Manuel è un personaggio particolare. Un talento illimitato ed incredibile nella danza, nel canto e nella recitazione.


Ma non è solo quello: Manuel ha un carisma, una presenza scenica ed un richiamo particolare. E' come se avesse addosso da sempre la polvere di fata, come se fosse nato con quel qualcosa in più che lo rende speciale. Non chiedetemi che cosa e non chiedetelo nemmeno ai fans e a chi lo vede in scena per la prima volta e rimane incantato. Non si può definire.

Il complimento più bello, ieri, è arrivato da un altro bravissimo amico performer, che non cito per la privacy. Parlando con me al bar, ha esclamato: “Se rinasco, voglio nascere Manuel Frattini”.

Ma non crediate che Sindrome da Musical sia solo una celebrazione di Manuel, che balla, canta, recita, ride, gioca e si commuove come se fosse nato su un palco, come se il palcoscenico fosse casa sua (e in effetti lo è).

“Sindrome da musical” è un inno a tutto il teatro musicale, tanto è vero che l'autrice, Lena Biolcati, con il regista, Alfonso Lambo, e tutto il cast, vi hanno inserito omaggi e citazioni a tutti i musical, anche quetti che Manuel non ha fatto, da Grease, ad Alice, da Biancaneve a Mamma mia”, passando per Notre Dame de Paris.

Con una frase, un accenno, una nota, una parola i fans li riconosceranno. Con una lacrima di commozione, rivedendo stralci storici da spettacoli come Sette Spose per Sette Fratelli (uno dei più applauditi..ma perchè non torna in scena?) o Pinocchio.

E Manuel non disdegna di mandare sullo schermo alle sue spalle contributi di amici, attori e registi, di ogni musical e produzione. Divertitevi, quando lo vedete, a riconoscere chi c'è, tra cui Saverio Marconi, Raffaele Paganini, Roberto Ciufoli e la chicca di uno Stefano D'Orazio casalingo.
Uno spettacolo godibilissimo non solo per questo.

Manuel si è circondato di performer di altissimo livello: amici, in primis, persone che hanno già lavorato con lui, anche se non tutti.


In primis, Silvia Di Stefano, che si rivela ancora una volta una grandissima artista, con una voce potente ed una verve comica ed ironica eccezionale. Un ruolo delizioso, quello della psicologa che alla fine si fa contagiare dal paziente, che ha una crescita ed un evoluzione di grande effetto.

Accanto a loro, 6 straordinari personaggi, nel ruolo pirandelliano di amici di Manuel, solo con caratteristiche un po' più accentuate. Tutti chiamati per nome (uno cambia, per esigenze sceniche, visto che ci sono due Andrea), loro sono Andrea Verzicco, Angelo di Figlia, Andrea Casati, Lucia Blanco, Nadia Scherani e Eleonora Lombardo. I prossimi giorni, posterò per voi le video-interviste, dove potrete ritrovare tutti loro, “veterani” del musical, che si racconteranno in due parole per chi volesse fare un ripasso veloce. Ottimi ballerini, ma anche con belle voci, non sono un semplice ensemble, ma tutti co-protagonisti, a pari merito.
Le coreografie riprendono quelle originali dei vari spettacoli citati, da Fabrizio Angelini a Gillian Bruce, solo per citare “I nostri”, come ha sottolineato Manuel.

Scenografia molto più ricca della prima bozza di spettacolo di qualche anno fa, con una scala, elementi mobili e lo schermo centrale e costumi quasi tutti giocato sul bianco e il nero, una soluzione di semplicità e linearità per dare evidenza alla varietà dei personaggi e degli spettacoli inseriti.


Alla fine, il pubblico è in piedi, batte le mani ed i piedi, urla, piange e ringrazia Manuel ed il Teatro (tra l'altro, il Teatro della Luna è nato proprio 10 anni fa con Pinocchio e Frattini lo dice sul finale), stringendosi tutti in un abbraccio virtuale che è arte, cultura e voglia di spettacolo, quello buono.

NEI PROSSIMI GIORNI, VIDEO-INTERVISTE E VIDEO ESCLUSIVI DALLO SPETTACOLO.

INTANTO, QUI POTETE RIVEDERE LA MIA INTERVISTA A MANUEL!.

Ringrazio l'ufficio stampa, Elena Simoncini e Stefania Scarpetta per la grande cortesia e disponibilità.

PROSSIME DATE:
11 - Torino - Teatro Nuovo
14 - Augusta - Città della Notte

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